La Scozia ci ha sorpreso: con i suoi paesaggi che cambiano ogni cinque minuti, facendoti passare da montagne innevate a boschi di pini, da scogliere a picco sul mare a ruscelli e cascate inerpicate su sentieri scoscesi;
con la sua selvaggia ospitalità, che riesce a scavare in fondo alla primordialità dell’essere umano, facendo assaporare a chiunque un po’ di quell’inesplorata bellezza dell’anima, troppo volte dimenticata tra un carrello della spesa e un telecomando della tv; con i suoi abitanti sorridenti e gentili, accoglienti e fieri delle loro origini; con i suoi animali, un po’ liberi ovunque, tra prati e lembi di costa;
con la sua musica, vibrante e ipnotica, capace di dilatare, come se fosse uno specchio, quello che gli occhi vedono; con il suo cibo, semplice ma dai sapori che la contraddistinguono e mettono in risalto i loro prodotti.
Ancora il nostro viaggio non è finito, ma torneremo in questo luogo che ci ha dato molto più di quello che ci aspettavamo, soprattutto emozioni contrastanti, gelide sensazioni di calore del cuore che ci ricorda di quanto la vita sia una ricerca continua di se stessi.
Per poi, quando ci si trova, abbandonarsi e ritrovarsi continuamente migliori, cresciuti, cambiati dalle esperienze, proprio come capita sempre a noi. O, meglio, come facciamo sì che, facendoci travolgere, accada.
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